Premio Ambiente & Futuro 2016
Freedom Co. S.r.l.
PODIS Portale Disinfestazione
In questa pagina trovate le schede complete di tutti gli alberi mappati presenti nella scuola.
Gli alberi sono stati inseriti in ordine alfabetico per semplicità di ricerca.
Accanto a ogni albero potete visualizzare un popup (piccola finestra che si apre in sovrimpressione sulla pagina stessa) chiamato “Foto e posizione” che ne visualizza l’ubicazione esatta sulla planimetria. All’interno di quest’ultimo si trovano anche le relative foto.
Per facilitarne l’individuazione, li troverete cerchiati in rosso.
Ove ci siano particolari riferimenti storici, musicali, o altre curiosità è stato inserito un secondo popup descrittivo chiamato “Curiosità”.
Ricordatevi che i popup si aprono automaticamente al click o tocco e si chiudono cliccando o toccando l’apposita scritta “Chiudi” posta nella parte in alto a destra di quest’ultimo.
Tutte le immagini inserite e/o relative porzioni planimetriche si ingrandiranno al click o tocco aprendosi in un’altra finestra.
Il popup può essere consultato per intero scorrendolo dall’alto verso il basso e viceversa.
Abete Rosso – Foto e posizioneL’abete rosso, imponente conifera che può arrivare a 60 mt di altezza, dispone di una corteccia particolarmente viscosa a causa della resina che la ricopre. La corteccia è infatti ricoperta da una sostanza resinosa, gommosa e cerosa, da cui si ricava un'importante sostanza nutritiva: la propoli. Le api raccolgono la resina e con le loro secrezioni ghiandolari la utilizzano per vari scopi all’interno dell’alveare come per esempio ricoprire le pareti interne e le celle in cui depositano le uova e allevano le larve.
Per l’uomo invece, la propoli è una sostanza che apporta beneficio al nostro corpo: è infatti un rimedio naturale sempre più conosciuto e apprezzato da grandi e piccini per il mal di gola. Tra le varie proprietà della propoli si riscontrano, a un'analisi medica, la presenza di un numero elevato di polifenoli o flavonoidi che le conferiscono un'importante funzione terapeutica, antiossidante, battericida e anti infiammatoria.
L' Acero Negundo, è utilizzato come albero ornamentale, per abbellire viali, strade o per offrire un naturale riparo dal vento, non trova un utilizzo diffuso nella falegnameria, a causa del suo legno fragile e leggero, che può tuttavia essere impiegato per prodotti in fibra di legno. La sua linfa non è tanto zuccherina da essere utilizzata per la produzione di sciroppo d’acero, per il quale sono assai preferite altre specie.
Questo albero, in molte situazioni può diventare invadente, riuscendo ad emarginare la flora locale.
Questa pianta fu importata nel 1751, facendo la sua comparsa nei giardini Inglesi. E' chiamato "albero del paradiso o del sole" oppure "albero degli dei", la sua diffusione in Europa è dovuta alla rapidità di crescita e alla bellezza del fogliame, che ne fanno una pianta ornamentale comoda per impianti rapidi e duraturi. L'ailanto si è però rivelato come una terribile pianta infestante, perchè nei nostri climi è praticamente privo di parassiti e di altri nemici naturali, ben più delle robinie che, introdotte più o meno nello stesso periodo, hanno conquistato le brughiere e i parchi di mezza Europa.
Il pittore naif Henri Rousseau, detto "Le douanier" (1844-1910), era solito raffigurare tra gli ailanti le sue tigri e la fauna esotica dei suoi sogni, in isole lontane.
Il nome comune del Cercis siliquastrum è associato alla leggenda del suicidio di Giuda. Si pensa, infatti, che l’apostolo, preso dal rimorso per aver tradito Gesù, si sia impiccato proprio sul ramo di un albero appartenente a questa specie. Questa leggenda si diffuse in epoca precristiana e continuò a persistere anche dopo il cristianesimo e durante il Medioevo. Il nome botanico della pianta deriva invece dal greco “kerkis”, che significa ‘navicella’, e dal latino “siliqua”, che significa ‘baccello’, in riferimento alla forma dei frutti dell’albero.
Ulteriori informazioni : QUI
Noto fin dall'antichità, il Bagolaro è oggi utilizzato nelle alberature stradali. Si tratta infatti di una pianta estremamente adatta all'ambiente urbano dal momento che resiste bene all'inquinamento atmosferico delle aree di grande traffico. Rustica e frugale, si adatta a qualsiasi tipo di terreno e di esposizione, non soffre della copertura di asfalto. Il legno, di color grigio-biancastro, è duro ed elastico; è buon combustibile e dà carbone di qualità pregiata. Dalla corteccia si estrae una sostanza gialla tintoria, mentre dei frutti di Bagolaro sono ghiotti gli uccelli e si ricava un’olio. Il frutto viene usato spesso dai ragazzi come proiettile per cerbottane. In passato veniva utilizzato per costruire remi e alcune parti del carro. Inoltre veniva utilizzato per costruire i manici delle fruste. Il bagolaro viene chiamato anche "albero dei rosari"; infatti i suoi semi erano utilizzati per costruire il rosario. (Fonte).
"Bagolaro" deriva, nella tradizione convinzione popolare, dall’occasione che ospita di sera una moltitudine d’uccelli che lo rendono chiassoso e ciarliero. E' detto anche "spaccasassi" per via dell'apparato radicale molto sviluppato e robusto ma superficiale che tende a sollevare il terreno.
Il nome "Cedro dell'Atlante" è dovuto alla sua origine e diffusione nella catena dell'Atlante, oltre che Algeria e Marocco. Il cedro è l'albero simbolo del Libano ed è rappresentato nella bandiera libanese. E' stato spesso usato nei parchi ottocenteschi per il suo innegabile aspetto ornamentale.
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