In questa pagina, descriviamo come è fatto un albero con tutte le parti che lo compongono e le relative funzioni.
La descrizione è piuttosto scientifica e con termini che potrebbero esservi un pochino oscuri.
Abbiamo quindi inserito i link a Wikipedia sulle terminologie (parole) più difficili.
Un albero è composto fondamentalmente dalle seguenti parti:
Vediamole insieme
Le radici
L’importanza di questo organo di solito sfugge all’osservazione a causa del suo sviluppo sotterraneo; l’ampiezza del sistema radicale di un albero di solito corrisponde allo sviluppo del suo sistema aereo, ossia alla chioma.
Esistono diversi tipi di radice:
– radice a fittone, formata da una robusta radice principale che si affonda verticalmente e profondamente nel terreno, come un lungo cuneo da cui hanno origine le radici secondarie;
– radice fascicolata, senza un asse principale, costituita da tre o quattro radici più grosse, che si fissano trasversalmente nel terreno. Da queste partono le radici secondarie.
Le grosse radici hanno il compito di fissare e ancorare l’albero al suolo, mentre le radici minori con i loro peli assorbenti provvedono alla nutrizione dell’albero. L’acqua e i sali minerali assorbiti del terreno formano la linfa greggia, che attraverso speciali canali, i riabilisi legnosi, sale fino alle foglie, dove viene trasformata.
Lo schema qui rappresentato ci insegna a riconoscere i diversi tessuti di una radice.
Il tronco
Da un punto di vista pratico, il tronco è la parte più importante di un albero, a cui imprime una particolare fisionomia. A partire da due o tre metri dal suolo il tronco sostiene tutto il peso dei rami, che in alcuni casi possono dividersi apparentemente da un solo punto, in altri possono essere inseriti lateralmente, a distanze diverse. In quest’ultimo modo il tronco conserva la sua prerogativa di asse principale fino alla sommità dell’albero.
Se esaminiamo la sezione trasversale di un tronco, o meglio di un giovane ramo, dove i diversi tessuti sono maggiormente differenziati, dall’esterno all’interno notiamo:
la corteccia, ricoperta nei rami giovani dell’epidermide, che in seguito viene sostituita, specialmente sul tronco, da strati di sughero più o meno spessi. Questi verso l’esterno si sfaldano e si staccano sottoforma di lembi o di scaglie, come nel platano
il libro, posto sotto alla corteccia e prima del legno, propriamente detto. Nel libro o floema si nota la presenza di canali particolari – detti tubi cibrosi – che servono al trasporto della linfa elaborata;
il cambio, o tessuto generatore, la zona vitale che produce all’esterno il libro e all’interno il legno;
i fasci libro-legnosi, che sono la riunione di vasi del legno, entro cui scorre la linfa greggia, e vasi del libro, che trasportano la linfa elaborata;
il midollo relativamente importante nei fusti giovani, più ridotto negli alberi annosi.
ATTENZIONE: la struttura della radice e del tronco sono quasi uguali, soltanto che nel tronco i fasci del libro e del legno sono sovrapposti, mentre nella radice sono alternati.
Ogni anno dopo il riposo invernale, la circolazione della linfa riprende e raggiunge la sua massima attività in due diverse epoche: in primavera e in autunno. Ogni anno quindi si formano due strati di legno, uno chiaro e l’altro scuro; perciò contando gli strati scuri si può facilmente calcolare l’età di un albero.
La chioma
La chioma è formata dai rami e dalle ramificazioni secondarie sorrette dal tronco; essa presenta una sagoma caratteristica nei diversi alberi; piramidale (Abete, Cedro, etc.), arrotondata (Frassino, Acero, etc.), piumosa (Tamerice).
Le foglie
Le foglie sono dei veri laboratori dove si realizza la trasformazione della linfa greggia in linfa elaborata, grazie allo scambio gassoso tra le foglie stesse e l’ambiente. Questi scambi gassosi sono riassunti sommariamente qui sotto:
Tutti questi scambi gassosi, compresa l’emissione di vapore acqueo, avvengono per mezzo di piccole aperture dette stomi particolarmente abbondanti nella pagina inferiore della foglia.
Siccome il riconoscimento delle diverse specie di alberi rappresentati in questo sito è fondato soprattutto sul diverso aspetto e la diversa posizione delle foglie, è opportuno approfondire la conoscenza di questi organi vegetali.
Le diverse parti di una foglia
Le principali parti di una foglia sono:
Durata delle foglie
Si possono così distinguere:
Conviene ricordare anche le foglie dette marcescenti che si disseccano in autunno, ma non cadono subito e rimangono sui rami per gran parte dell’inverno, come nel caso del faggio.
Disposizione delle foglie sul fusto
Le tre disposizioni caratteristiche sono: l’alternata, l’opposta, e la verticillata.
La disposizione delle foglie sul fusto è denominata fillotassi
Diversi tipi di foglie
Le foglie si dividono in due categorie:
ATTENZIONE: una foglia semplice si distingue per la presenza di una gemma o botone sulla sua base. Nelle foglie composte, le singole foglioline non possiedono quest’organo.
Diverse forme di foglie
Le foglie, e soprattutto il loro lembo presentano forme molto variabili.
Come si presenta il margine fogliare
Il margine fogliare può essere variamente frastagliato.
Il modo caratteristico in cui può presentarsi è:
Intero – Seghettato – Doppiamente Seghettato – Dentato – Dentato Spinoso – Lobato
Come si presenta l’apice fogliare
L’estremità del lembo fogliare può terminare in maniera diversa, a seconda i casi, le foglie si dicono:
Acuminate – Mucronate – Arrotondate – Tronche – Bifide
Come si presenta la base della lamina fogliare
Le forme della base della lamina fogliare possono variare in relazione all’inserzione del picciolo.
Modo d’inserzione delle foglie sul ramo
A seconda dello sviluppo maggiore o minore della guaina e del picciolo, le foglie possono essere:
Sessile – Pelata – Guainante – Perfogliata
Diversi tipi di foglie composte
Le foglie composte si presentano sotto due aspetti principali:
Le singole foglioline possono essere alternate oppure opposte una rispetto all’altra.
Le foglie pennato-composte si differenziano per il numero delle loro foglioline e si chiamano:
Alcune foglie sono composte doppiamente o triplamente.
I fiori
I fiori hanno un ruolo di primaria importanza: assicurare la riproduzione; essi sono una caratteristica dei vegetali superiori (Fanerogame).
I fiori attirano la nostra attenzione per la loro forma, il loro colore e il loro profumo, come la magnolia, il giglio, la rosa.
Un fiore completo è formato, dall’esterno all’interno, dalle seguenti parti:
Le piante i cui fiori possiedono organi maschili e femminili sono dette ermafrodite. Se i fiori maschili e femminili sono riuniti in infiorescenze separate, ma portate da una stessa pianta, quest’ultima si dice monoica.
Se le infiorescenze maschili e femminili sono portate da piante diverse, si dice che la specie è dioica.
La disposizione dei fiori su una ramo è assai variabile: i fiori possono essere solitari oppure costituire una infiorescenza, quando su uno stesso peduncolo se ne trovano raggruppati diversi.
ATTENZIONE: il gatice – infiorescenza maschile del nocciolo – è una varietà di spiga
I frutti
Quando è avvenuta la fecondazione, le parti fiorali subiscono qualche trasformazione: alcune cadono, altre si ingrossano e si modificano; l’ovario diviene il frutto propriamente detto, gli ovuli danno origine ai semi; questo di solito nei casi più comuni.
A seconda della loro natura, si distinguono diversi tipi di frutti:
Frutti secchi
La parte interna è dura.
Frutti carnosi
La loro polpa è molle e carnosa. I semi contenuti all’interno si liberano soltanto quando la polpa viene eliminata o si dissolve. I tipi più importanti sono:
I semi
Il seme è l’organo derivato dall’ovulo fecondato; posto in buone condizioni di germinazione, il seme si apre e dà origine a un nuovo individuo. Le principali parti di un seme sono:
Condizioni necessarie affinchè un seme germini
Prima di tutto il seme deve poter conservare il suo potere germinativo; in secondo luogo devono esserci acqua, aria e calore sufficienti. Il periodo più adatto alla germinazione dei semi è la primavera.
Alleghiamo anche due documenti, a nostro avviso, molto interessanti:
Il primo riguarda Come Funziona un Albero.
Il secondo riguarda L’Educazione Ambientale Attraverso il Gioco.
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