In questa pagina trovate una serie di poesie e filastrocche che sono state scritte sui Nostri Amici Alberi.
La natura, gli alberi, le piante e i fiori sono stati ispiratori e ispiratrici di innumerevoli testi, poesie e filastrocche che potremmo citare per pagine e pagine.
Elenchiamo i testi in ordine alfabetico augurando a tutti una buona lettura.
Nel bosco
Nel bosco ogni vecchio gigante
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.
Son muschi, son felci, son fiori,
e fragole rosse e lichene
cui l’albero antico vuol bene
suoi teneri amori.
E mentre le fronde superbe
protende più su verso i cieli
ai pensa a quegli umili steli
nell’ombra, fra l’erbe. (L. Schwarz)
Il bosco
Specie per voi bambini il bosco è bello,
ospita tanti uccelli e tanti nidi:
c’è talvolta un ruscello
e l’eco che risponde ai vostri gridi.
D’estate che bell’ombra! Che frescura!
Quante frutta selvatiche e gustose
in mezzo alla verdura!
E di notte, quante voci misteriose!
Anche d’autunno, quando s’è spogliato
e di frutta e di nidi, è bello ancora,
ma i colpi del pennato
vi si fanno sentir fino all’aurora.
Or più non vi canta l’assiolo
con la sua voce dolorosa: “Chiù!”
E’ l’inverno, e il boscaiolo
picchia di scure e molto butta giù.
E taglia tanta legna, chè i bambini
quando sentono il freddo stanno male.
Avran tutti i camini
un ceppo per la notte di Natale. (F. Socciarelli)
Boschetto
In questo boschetto di poche gaggie
ricanta un uccello le sue poesie.
Se un cuore vi passa, si ferma e ristà,
riparte provvisto di felicità.
E’ un bosco d’un’ombra armoniosa e leggera
e un angelo viene a dormirvi la sera.
Per farsi un lettuccio men duro raccoglie,
dai ceppi muschiosi, bracciate di foglie.
E vede, addondando nell’umida cuna
passare tra i rami più alti la luna;
e sente tra fronde dal vento toccate
tremore e bisbigli di calde nidiate;
e trova la pace d’un sonno tranquillo
tra un canto d’uccello e il canto d’un grillo. (R. Pezzani)
Il cipresso
Al margine di un breve praticello
sta un cipressetto solo e sembra triste
tutto ravvolto nel verde mantello.
Scherza, invece, col vento; a nascondino
fa con la luna, o pure, in cima ai rami
svelto l’appende come un lampioncino.
Più spesso a sera, quando tutto imbruna,
chiama le stelle a inghirlandargli il capo,
fino all’alba le conta ad una ad una!
E se piove, se rugge la tempesta,
si piega, grida, stringe le sue braccia,
ma non si spezza e fermo al suolo resta.
Chè un bel nido protegge: un nidietto
fragile e lieto, colmo di gorgheggi,
tesoro grande per il cipressetto. (T. Stagni)
Da: “I Sepolcri”
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di piabìnto è forse il sonno
della morte men duro (Ugo Foscolo)
Da: “La civetta”
Stavano neri al lume della luna
gli erti cipressi, guglie di basalto,
quando tra l’ombre svol rapida una
ombra dall’alto:
orma sognata d’un volar di piume,
orma d’un soffio molle di velluto,
che passò l’ombre e scivolò nel lume
pallido e muto:
ed i cipressi sul deserto lido
stavano come un nero colonnato,
rigidi, ognuno con tra i rami un nido
addormentato.
E sopra tanta vita addormentata
dentro i cipressi, in mezzo alla brughiera
sonare, ecco, una stridula risata
di fattucchiera:
una minaccia stridula seguita,
forse, da brevi pigolii sommessi,
dal palpitar di tutta quella vita
dentro i cipressi…” (Giovanni Pascoli)
Da: “Davanti San Guido”
I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar…(Giosuè Carducci)
Da: “Rio Bo”
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però…
c’è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso…
occhieggia con la punta del cipresso
di rio Bo (Aldo Palazzeschi)
Foglie Gialle
Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle.
come tante farfalle
spensierate?
Venite da lontano
o da vicino?
Da un bosco
o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso
che vi porta via? (Trilussa)
Soldati
Si sta
come d’autunno
sugli alberi
le foglie (G. Ungaretti)
La foresta
Pare un gran tempio ad agili colonne,
un tempio antico, scuro, con tappeti
di muschio e con festoni verdi e lieti.
Un tempio antico che ha per finestra il cielo;
di canzoni n’ha tante e la preghiera
la dicono gli uccelli mane e sera. (M. Bertolini)
L’olivo
Argento placcato di verde
mi sembra la foglia
che il verno giammai non dispoglia
nè il vento disperde.
Egli offre la drupa sua nera
in tempo d’avvento,
al tordo che vola contento,
all’uomo che spera.
E quando il freddo è più vivo,
con funi, con scale,
con cesti e panieri si sale
la pianta d’olivo.
Usando un arnese ad uncino
s’incurvan le vette,
si strusciano e s’empion sacchette
chè aspetta il mulino. (F. Socciarelli)
La canzone dell’ulivo
Non vuole
per crescere, che aria, che sole,
che tempo, l’ulivo!
Nei massi le barbe, e nel cielo
le piccole foglie d’argento!
Tra i massi s’avvinghia, e non cede
se i massi non cedono, al vento. (G. Pascoli)
Pini
All’estremo orizzonte i grandi pini
se n’andavano curvi in lunga traccia,
a uno a uno come pellegrini:
e ciascuno recava per bisaccia,
alto sopra la livida brughiera,
una nuvola d’oro della sera. (D. Valeri)
Il pioppo
Conosci il riso del pioppo
al margine del ruscello?
E’ come un allegro monello
che sia cresciuto troppo.
Ride alla melodia
dell’ospite usignolo,
ride alla luna e al volo
d’un’ala che sfiora e va via.
Quando scherzoso arriva
tra le fogliette il vento,
ride e fruscia contento
d’una risata viva.
E guarda piegando piano
la cima di qua e di là,
l’acqua passata che va
lontano lontano lontano. (L. P. Mazzolai)
Il pioppo
Il pioppo nell’azzurro
è un vivo tremolio di grigio e argento;
fa in mezzo ai rami il vento
lento sussurro. (G. Camerano)
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